RITA REPETTO: UNA STORIA DI DOLORE E CORAGGIO

Ascolta l’intervista di RadioLiceti a Rita Repetto su Spotify

CHI E’ RITA REPETTO? 

Rita è la sorella di Roberta, la giovane donna di Chiavari morta nell’ottobre del 2020 per le conseguenze di un intervento subito nel centro olistico Anidra di Borzonasca. 

Rita è presidente dell’associazione “La pulce nell’orecchio”, fondata da lei stessa al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e far conoscere alle persone, in particolare ai giovani, quanto possa essere pericoloso avvicinarsi e farsi coinvolgere da individui o gruppi che influenzano e condizionano molto la tua vita… stiamo parlando delle cosiddette “psicosette”. 

Dalla scomparsa della sorella sta combattendo in sede giudiziaria per ottenere le condanne di coloro che ritiene in vario modo responsabili della morte di Roberta, anche se l’ultima sentenza non le ha dato ragione.

In data 21 febbraio 2024, infatti, la Corte di Appello di Genova ha emesso una sentenza di assoluzione per Paolo Bendinelli, il “santone” a capo del centro Anidra, e la psicologa Paola Dora, e di diminuzione della pena emessa precedentemente per il medico Paolo Oneda, stravolgendo così le condanne in primo grado. L’amarezza e lo stupore di Rita verso la sentenza sono espresse nelle parole che con dolore ha pronunciato in questi giorni: “Hanno ucciso Roberta due volte…”   

Rita ha partecipato a diversi programmi televisivi e molti incontri nelle scuole, ideando il progetto del segnalibro con 10 indizi per riconoscere una setta, utilizzando i disegni e le creazioni di Roberta.

COSA E’ SUCCESSO A SUA SORELLA ROBERTA? 

Roberta quando entra a far parte e a vivere nel centro Anidra ha 30 anni, si trova in un momento di difficoltà e sofferenza emotiva, come può capitare a tutti, e crede di intraprendere un percorso di crescita personale. All’inizio il centro sembra un luogo positivo e Roberta sembra stare bene, in seguito però comincia ad allontanarsi dalla famiglia, ad alimentarsi in maniera strana, a cambiare il modo di vestirsi e di comportarsi. Roberta non parla con la famiglia di quello che accade lì dentro: la sorella Rita verrà a scoprire solo dopo la morte della sorella delle influenze da lei subite nel centro Anidra.

Nel 2018 Roberta accetta di farsi asportare un neo senza aver fatto esami istologici preliminari e senza anestesia, all’interno del centro su un tavolo da cucina, sembrerebbe convinta dalla psicologa e dal medico del centro.

Subito dopo Roberta comincia a star male e viene curata con tisane e meditazione. Passano i mesi e gli anni fino all’ ottobre 2020, quando la sorella e il padre riescono a portarla via, in ospedale. Qui scoprono che il suo corpo è pieno di metastasi. Passano pochi giorni e Roberta muore.   

PERCHE’ ABBIAMO INVITATO RITA REPETTO? 

La storia di Roberta ci ha colpito molto perché nel suo grande dolore può indicarci i possibili campanelli d’allarme da riconoscere per non cadere in scelte personali rischiose per la nostra stessa salute, soprattutto quando attraversiamo momenti di debolezza.

Rita ci ha offerto la sua testimonianza per evitare che noi giovani, anche tramite Internet e i social network, ci lasciamo affascinare da cosiddette “sette” o gruppi sospetti che promettono di darci amore, salute e felicità, ma che in realtà hanno l’obiettivo di guadagnare sfruttando la nostra fragilità e che rischiano di compromettere la nostra libertà e salute psicologica e fisica.

Senza eentrare nel merito dell’ultima sentenza, Rita ci ha offerto una testimonianza umana preziosa anche per l’amore che dimostra verso sua sorella e per la sua determinazione a volere giustizia, anche attraverso la proposta avanzata al Parlamento italiano di vedere riconosciuta una legge specifica sulle “psicosette” che ancora non esiste.

SILVIA F.

L’incontro in Auditorium al Liceti per il progetto “Una pulce nell’orecchio”

Studenti del Liceti con il segnalibro con 10 indizi per ricoscere una setta

I commenti sono chiusi.

Sito web creato con WordPress.com.

Su ↑