IL CARCERE DI GORGONA 

Ascolta l’intervista alla Prof.ssa Visciano, ospite di Radio Liceti!

II Carcere è situato nell’isola della  Gorgona, che si trova di fronte alla costa di Livorno e fa parte dell’arcipelago toscano. L’intera isola è a disposizione dell’Istituto penitenziario ed è l’ultima isola carcere d’Europa. Qui vivono oltre ai detenuti e agli agenti anche circa 70 abitanti.

Gli edifici della casa di reclusione sono collocati sul versante est dell’isola e presentano due sezioni: le Capanne e il Transito. Ogni cella è composta da due letti (non a castello) e un armadio. L’istituto presenta diverse dotazioni. Tra queste troviamo palestra, campo da calcio e di bocce, sala musica e un’area verde che è distaccata dal resto. Il carcere, inoltre, offre un menù per i detenuti musulmani. L’istituto è gestito dal direttore Giuseppe Renna e presenta una capienza di 120 detenuti (tutti di sesso maschile), di cui 53 non sono di nazionalità italiana. Gli agenti penitenziari sono circa 50 e sono gestiti dal comandante Gisberto Granucci.

All’interno dell’isola è possibile fare delle escursioni, ma solo su autorizzazione e organizzazione da parte dell’amministrazione penitenziaria e dall’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano. Il percorso viene gestito in base alle disposizioni date dall’amministrazione penitenziaria. I detenuti svolgono attività lavorative e agricole a servizio di tutta l’isola (anche per gli abitanti), come la produzione di pane, la coltivazione delle verdure, la viticoltura, l’allevamento delle mucche e delle capre, l’apicoltura e la falegnameria. Sull’isola è presente l’azienda Frescobaldi. Essa è tra le più importanti d’Europa nella produzione di vini e offre lavoro a diversi detenuti.

Queste attività permettono a molti detenuti di uscire dal carcere con una formazione che consentirà loro di trovare un lavoro. Alcuni detenuti aiutano anche gli abitanti dell’isola ad esempio nelle faccende domestiche. Rispetto a molti altri carceri italiani, quello di Gorgona utilizza il lavoro come strumento di rieducazione, lasciando ai detenuti la libertà di uscire dalla cella alla mattina per andare a lavorare e al pomeriggio per svolgere attività a scelta. Tutto ciò rende il periodo della loro detenzione meno doloroso e più utile sia per loro e per la comunità. In questo modo l’esperienza del carcere è veramente rieducativa.

DANIELE, EGOR E SILVIA

Veduta dell’isola di Gorgona. Sull’isola non è possibile scattare fotografie ai detenuti per motivi di sicurezza e di privacy.

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